Per una migliore comprensione dei personaggi, v’invitiamo a leggere gli episodi precedenti. A meno che non abbiate di meglio da fare…

Caricare da solo sul furgone un pacco grosso come un frigorifero americano non è una passeggiata.
La seconda missione si preannuncia davvero pesante. Oskar, dopo una mezza dozzina di maledizioni, riesce finalmente a mettere nel cassone il voluminoso fardello. Controlla il documento di trasporto: già, è proprio un frigorifero. Intanto Alessandra Magna si accanisce su una bottiglia di plastica.
«Dai, Alex, è ora di partire! Oggi si va a Bologna!»
La cagnetta salta su e si piazza sul sedile del passeggero, agitando la coda eccitata. Oskar allaccia la cintura di sicurezza anche a lei, accende la radio su Capital e parte alla volta della Torre degli Asinelli. Che non si chiama così perché è dedicata a chi andava male a scuola, ma per il fatto che è stata commissionata da un certo Gherardo Asinelli. Probabilmente a causa del suo nome il nobile veniva bullizzato regolarmente dai compagni, ma la notizia non appare nelle cronache dell’epoca.
Arrivato all’altezza di Novara, il nostro dinamico corriere decide di fare una sosta in un’area di servizio.
«Aspettami qui» rassicura Alex «Caffè, pipì e sono subito da te. Nel frattempo cerca di non rosicchiarmi tutto l’abitacolo.»
Eh, sì, in effetti la signorina ci sta già pensando… per quale motivo sennò Oskar l’avrebbe chiamata Alessandra Magna?
«Come glielo faccio, signor corriere?» chiede la barista dell’autogrill deducendo la sua professione dalla divisa che indossa. Già, ha ottenuto la lode al corso di formazione… Oskar dal canto suo è convinto che la divisa da corriere sia dannatamente seducente.
«Ristretto, Emanuela» le risponde con un sorriso leggendo il badge fissato sul taschino: uno a uno!
«Ma guarda chi si rivede!» sente esclamare alle proprie spalle.
È un collega, solo vestito di un altro colore. Paolo Benetti, un tizio talmente competitivo che nell’ambiente lo chiamano Paul Position.
«Ehilà, Paolo, come ti gira?»
«Bene, bene. Devo consegnare un pacco a Bologna.»
«Ma dai? Anch’io ho una consegna a Bologna» e mentre pronuncia quest’ultima parola, nome proprio di città, si rende conto che avrebbe potuto star zitto.
«Perfeeeeeetto! Chi arriva primo al casello vince una pizza, d’accordo?»
Discutere con Paul Position è inutile, e poi Oskar deve difendere la sua dignità di corriere super veloce.
«Ma prima devo andare in bagno.»
«Okay, ti concedo sette minuti, poi parto.»
Espletate le necessità fisiologiche, Oskar fa per uscire dal bagno, ma la chiusura della porta non ne vuole sapere di sbloccarsi. Dopo una serie di scossoni e spallate, si rende conto che la storia si sta facendo seria.
«DANNAZIONE!» impreca verso il soffitto, da cui un ragno lo osserva perplesso.
Con l’orecchio appiccicato alla porta sbarrata, cerca inutilmente un segno di vita per chiedere soccorso: non si muove foglia. Potrebbe usare il cellulare. Non è una brutta idea.
«Pronto autogrill, desidera?»
«Pronto, buongiorno! Sono un vostro cliente e sono rimasto bloccato in bagno…»
«Davvero?» la voce della donna non è convinta. Non ha tutti i torti.
«Parlo con Emanuela?»
«Certo. Ma chiamami pure Manu.»
«Manu ciao! Sono il corriere di prima. Ho preso un caffè, ricordi?»
Dopo un interminabile minuto, che sommato a quelli della prigionia fa molto più di sette, Oskar sente trafficare qualcuno dietro la porta. Paul Position a quest’ora è già lanciato verso l’ennesima vittoria. Ma potrebbe sempre bucare…
Finalmente libero, scatta verso il furgone. Qui scopre Alessandra Magna intenta a rosicchiare la leva del freno a mano. Il k-way d’ordinanza che teneva nel portaoggetti è ridotto a un ammasso di coriandoli blu. Ma perché quando il mucchietto di peli lo guarda con adorazione non riesce neppure a sgridarla?
Oskar inforca gli occhiali, ingrana la marcia e schizza all’inseguimento del suo supponente collega.
Per cercare di recuperare, i centotrenta km all’ora diventano presto centoquaranta. La volante dei carabinieri che lo affianca probabilmente si è accorta di questo particolare matematico. La paletta con il cerchio rosso gli ricorda qualcosa… DANNAZIONE… SuperMario!
«Ma… buongiorno!!! Come sta?» il tono di voce del capopattuglia è ironico e fa presagire il peggio.
«Ehm… bene bene…»
«È superfluo chiederle patente e libretto, li so già a memoria. E vedo con profondo stupore che la cagnolina non è stata portata al canile. Ha deciso di adottarla?»
«Effettivamente…»
«E i documenti? E il microchip? E come la mettiamo?»
«Abbia pazienza, le giuro che provvederò immantinente.»
«Comunque le faccio presente che il limite dei centotrenta vale su tutta l’autostrada.»
«Davvero?»
E così, oltre alla multa di settecento bagcoin per eccesso di velocità, Oskar si becca anche un verbale per assenza di documenti d’identità del cane, che è ancora un randagio a tutti gli effetti.
Un’altra giornata andata male… chissà le risate di Paul Position… Dannazione, oltre ai soldi delle sanzioni ci ha rimesso pure una pizza…